L’ANIMAZIONE TURISTICA 2020

C’era una volta l’animazione turistica, il fulcro dei villaggi turistici degli anni 80/90, in quei contesti sono nati tanti dei comici e degli intrattenitori che adesso vediamo in TV, professionisti che già a 20 venti anni dimostravano di avere “una marcia in più” e che riuscivano a trasformare una vacanza in una festa continua e rendere i soggiorni unici ed indimenticabili.

Questo servizio con gli anni è cambiato trasformandosi in intrattenimento sopratutto per famiglie e facendo perdere l’appeal per i giovani che in questi anni hanno trovato altri sistemi più moderni ed economici per prenotare le proprie vacanze. Sistemi al quale si sono adeguati anche i villaggi turistici che ormai nelle ricerche internet appaiono accanto a case in affitto senza far quasi percepire la differenza.

La conseguenza è stato che il servizio “animazione” si è standardizzato verso il basso; invece che pochi villaggi con tanti animatori, adesso abbiamo tanti villaggi con pochi animatori e l’animazione (sopratutto il mini club) è diventato un servizio “essenziale” presente ovunque, anche in campeggi , stabilimenti balneari, hotel per villeggiatura etc. etc

La domanda di animatori in estate ormai ha superato l’offerta e se prima erano richieste varie attitudini o esperienze per partite, ormai le agenzie (per necessità) assumono “cani e porci”; le agenzie inoltre non riescono più a garantire lavoro per tutto l’anno perché se d’estate c’è molta offerta non si può dire lo stesso dell’inverno e tanti ragazzi devono rimanere a casa rendendo questo lavoro ancora più precario.

Tutti questi cambiamenti hanno reso meno appetibile questo “mondo” anche per gli animatori “bravi” e chi ha attitudini particolari trova molto più interessante cercare di fare “carriera” su Youtube o altri social piuttosto che fare l’animatore, un lavoro che da “cool” è passato a quasi “sfigato”.

Le conseguenze di questi cambiamenti è che adesso l’animazione che viene proposta ovunque FA SCHIFO, spesso i proprietari/gestori di agenzie sono ragazzi di 30 anni che non hanno mai visto o vissuto quella che era l’animazione degli “anni d’oro” e gli standard per loro sono talmente bassi che diventa quasi difficile parlare con loro per spiegargli cosa si vorrebbe.

Io come direttore ho provato diverse agenzie italiane, anche leader del mercato, ma non ho mai ricevuto il prodotto che volevo, anzi mi sembra che tutto stia peggiorando anno dopo anno, gli animatori mi sembrano sempre più svogliati e gli spettacoli continuano ed essere la brutta copia della brutta copia di quello che facevamo noi nei villaggi 25 anni fa.

La situazione “animazione” è attualmente così “messa male” che io ho già iniziato a ridurla per dare spazio a professionisti esterni, almeno questi ultimi ti garantiscono un prodotto di qualità e professionalità a differenza degli ultimi capi animazione che mi hanno mandato ai quali ho dovuto addirittura chiedere più volte di cominciare la serata
almeno dicendo buonasera e mettendo una base….

La situazione ormai credo sia irreversibile e non vedo possibilità di miglioramenti, magari se inquadrassero gli animatori con un contratto più serio e ben retribuito ci sarebbe più professionalità e voglia di impegnarsi, magari così facendo le agenzie “farlocche” sparirebbero e con l’aumento dei costi solo i villaggi che possono permetterselo offrirebbero l’animazione differenziandosi dal resto delle strutture che offrono un servizio tanto per darlo, ma queste sono solo mie congetture, anzi “desideri di ritorno al passato”, un “mondo” che purtroppo ormai non esiste più.

 

12 risposte

  1. Enrico ha detto:

    Perfettamente d’accordo con te. Hai fatto un analisi secondo me accurata. Manca, se posso, il fatto che i ragazzi di oggi non hanno la disponibilità di un tempo. Molti studiano o vanno all’università e fanno questo lavoro per occupare il mese e mezzo che gli rimane. Oltre alla mancanza di professionalità e di capacità mancano soprattutto di serietà e affidabilità. Il servizio è sicuramente in calo ma dovuto al fatto che la maggior parte dei direttori guardano solo ed esclusivamente il prezzo. Le famiglie ad oggi si scandalizzano per una ” culo detto sul palco” quando poi i figli ascoltano canzoni dal cellulare con testi assai più imbarazzanti.
    Purtroppo si fa molta fatica a lavorare al giorno d’oggi.

  2. IVANO DE BELLIS ha detto:

    Concordo su tutto. Ma dovresti guardare non solo alle mancanze delle agenzie ma anche a quelle delle struttura Che nel tempo hanno premiato le agenzie Che via via scontavano Di piu il prezzo.

  3. giangi ha detto:

    parole sacrosante e terribilmente vere.
    Complimenti Moreno.
    Un saluto ,
    Giangi…un ex Valtur degli anni d’oro

  4. Mari Moreno ha detto:

    I direttori che guardano solo il prezzo, sono persone sicuramente incompetenti per quel reparto, ma le agenzie che propongono prezzi irrisori sono prevalentemente agenzie “giovani” che possono offrire solo prodotti di bassa qualità promettendo la luna, adesso basta un sito internet fatto bene, qualche foto di archivio (magari fatta durante lo stage per far sembrare di avere staff numerosi) per impressionare.
    Io ho sempre lavorato con aziende leader per questo reparto e (purtroppo) la mia critica è basata sull’eccellenza in Italia, le piccole agenzie neanche le calcolo e non mi immagino cosa facciano, mi accontento delle email di presentazione sgrammaticare e con link non funzionati che mi arrivano e alle quali mi trattengo di rispondere.
    Per quanto riguarda le famiglie sono nel mezzo, ho un figlio di 4 anni che se sente una parolaccia la ripete e lavoravo in contesti dove la volgarità faceva ridere, la clientela è cambiata e gli sketch no, quello che 20 anni fa andava bene, adesso non è volgare; basterebbe cambiare o modificare i testi (ma è troppo lavoro per i capo animazione moderni), per me basterebbe concentrare tutti gli sketch volgari in una serata e fare qualcosa di alternativo in contemporanea per i bambini da un altra parte, ma sono tutti accorgimenti che sono “fantascienza” rispetto al contesto attuale.

  5. Aldo Mangiù ha detto:

    Da parte di un vecchio animatore( 42anni di carriera) un plauso per la tua disamina precisa e purtroppo esatta. Fa male, a chi come me ha speso una vita per l’animazione (dai 18 ai 60 anni) , vedere cosa è diventato “il mestiere più bello del mondo”. Concordo sul fatto che si debba ritornare alla professionalità di quegli anni, formare i ragazzi in modo serio e non con quelle farse di stage fatti solo per spillare soldi. Bisogna formare capi animazione capacci di dirigere con fantasia, polso e professionalità una stagione e contratti seri. Non voglio neanche parlare di quelle (pseudo) agenzie che trattano gli animatori come cani e alla fine neanche li pagano. Quella è solo spazzatura!

  6. Luna ha detto:

    Animatrice e capo aninatore per anni della nuova generazione. Concordo in pieno su tutto e aggiungo anche che noi ragazzi ci siamo adeguati fin troppo bene a come è cambiato il sistema, noi giovani abbiamo solo preso copiato, modificato quello che era oro colato dai vecchi video e vecchie scenette. Il mio punto di vista è semplice : se lavoro per 3 mesi l’anno per più di 12 ore al giorno chi me lo fa fare di impegnarmi nei mesi in cui non sono pagata per creare, inventare, aggiornare, impegnarmi in quello che dovrebbe essere un lavoro serio anche se fa ridere ai clienti? I stessi nostri genitori sono stati i primi a deriderci perché siamo animatori, e se uno avesse anche le capacità di essere il nuovo Fiorello, tanto per dirne uno, non lo diventerebbe mai oggi come oggi. Ci tagliano la testa, l’innovazione e la fantasia e noi ci adeguiamo a quello che vogliono i grandi per 600 euro al mese o meno o più. Vogliono schiavi da due spicci, tanto per dire io ho il servizio, e quello avranno animazione da due spicci …
    Grazie della riflessione e buona gironata

  7. PAOLO pala ha detto:

    Carissimo direttore,
    Quando” si faceva animazione” le società di intrattenimento erano pagate dagli introiti delle tessere club, ungrosso incasso che permette investimenti senza eguali sotto tutti i punti di vista(scenografie costumerie,materiali vari)…
    “L’avido”albergatore si è poi reso conto che i profitti fossero molto alti…e conveniva stipulare dei contratti a presenza nel villaggio..con budget ridicoli per ogni figura;tale figura che con l andare del tempo è stata regolarizzata anche da un punto di vista contributivo e di assunzione,cosa impensabile 25 anni fa.
    Le società,costrette a rientrare nei vostri ridicoli budget hanno necessariamente dovuto abbassare gli investimenti in fatto di professionalità sia del personale che dei materiali scenici e non.
    Dunque,caro direttore,invece di puntare il dito su piccole società che spesso falliscono(ahimè) per via dei davvero risicati margini di guadagno,dovreste rivedere la investimento iniziale previsto dai vostri titolari.
    Simone Angiolini

  8. Mari Moreno ha detto:

    Caro Simone,

    Sicuramente le strutture che cercano “l’offerta speciale” non hanno fatto bene all’animazione, ma la colpa secondo la mia opinione è più delle agenzie improvvisate che non organizzate strutturalmente hanno offerto un prodotto sempre più pietoso.
    Io personalmente ne ricevo tantissime di offerte irrisorie e quasi sempre si tratta di piccole agenzie aperte da giovani animatori che magari si sono rotti le scatole di fare le stagioni e iniziano una attività imprenditoriale senza la minima competenza.

    Aggiungerei anche che se vuoi vendere un certo “prodotto” devi per lo meno averlo visto e vissuto, se come animatore/capo animazione non hai toccato l’eccellenza non potrai mai riprodurla e venderla, aprire una agenzia è facile, ma poi?

    Io per curiosità personale spesso “indago” sull’esperienza dei miei interlocutori che si occupano del prodotto animazione ed è triste vedere che le agenzie sono gestite da personale così poco preparato.

    Quando ho iniziato io, le agenzie si contavano sulle dita di una mano ei responsabili erano persone talmente competenti che ti mettevano quasi in soggezione, mi viene in mente Claudio Stradella che ti raccontava di aver scoperto e formato Giancarlo Magali o i vari responsabili dei Tour operator come Ventaglio dove parlavi con dei “Giganti” dell’animazione. Adesso con chi parli, con il trentenne che in vita sua ha fatto 7-8 stagioni al Camping village Taldeitali?

    In questo mondo ci vorrebbe un po’ di umiltà e voglia di imparare, io nella mia carriera per 3 volte sono uscito dalla mia zona di comfort e ho fatto un passo indietro per conoscere realtà più grandi, quando sono entrato in Ventaclub come dj avevo già 15 stagioni alle spalle di cui una decina come responsabile, ma ho abbassato la testa e mi sono sacrificato (sopratutto economicamente) per imparare, tutte esperienze che rifarei.

    Il mondo è cambiato, i ragazzi adesso vogliono tutto e subito e le agenzie non sono riuscite a formare quella generazione di veri capi animazione che avevamo in passato, il ricambio di personale inoltre è così rapido che la maggior parte degli animatori fa 2-3 stagioni e chiunque arriva a 4-5 già viene fatto partire come capo animazione, cosa vogliamo aspettarci?

  9. Mari Moreno ha detto:

    Ciao Luna,
    Concordo in parte, sicuramente il fatto che la maggior parte delle agenzie non possa garantire lavoro tutto l’anno è un problema enorme, una situazione che è iniziata con l’attentato alle torri gemelle del 2001 e la conseguente crisi del turismo. Il mercato ha fatto si che quel tipo di vacanza si snaturasse e infatti i maggiori tour operator sono falliti, facendo sparire centinaia di posti di lavoro per l’inverno.

    Con soli 3 mesi di contratto non si può investire su un lavoro e infatti io sconsiglio le agenzie che possono offrire solo questo, chi vuole fare questa carriera veramente deve necessariamente farsi assumere da agenzie che possano garantirgli lavoro tutto l’anno e così avere tutto il tempo a disposizione per studiare, creare e mettere in pratica.

    Poi se uno lavora solo 3 mesi perché ha altro da fare è un altro discorso, se ha deciso di realizzarsi in altri contesti l’animazione per lui resterà sempre una attività secondaria. Lo stesso vale per I soldi, sono stati sempre pochi, sopratutto all’inizio, ma lo stesso vale in tutti i lavori con altre dinamiche.

  10. Mari Moreno ha detto:

    Ciao Aldo,
    Il tuo nome ti precede, sei una di quelle persone che ha lasciato tracce in questo mondo.
    Concordo con te al 100% e sono sicuro che sei tra i pochi che possono capire al 100% i motivi del mio disgusto.

  11. Mari Moreno ha detto:

    Massimo rispetto Giangi, hai giocato in Champions League.

  12. OGilda Fotino ha detto:

    Vorrei annimaziome turistica avellilno

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