L’estate 2020 per il turismo italiano.

L’estate 2020 ormai è iniziata e dopo le insicurezze legate al Covid tante strutture hanno riaperto, ma con poche certezze; una di queste è che il turismo straniero arriverà con il contagocce, i nostri “amici” nord europei stanno timidamente ricominciando a prenotare, ma la mancanza di Russia e sopratutto USA sarà devastante; sopratutto per il settore lusso che inevitabilmente abbasserà le sue tariffe innescando una catena che probabilmente coinvolgerà tutto il settore.

La speranza a cui tutti si aggrappano è sugli ospiti nazionali, ma anche qua i conti sono semplici, non sono sufficienti a compensare l’incoming straniero in una situazione di normalità, figuriamoci adesso con questa situazione economica e con tante ferie già smaltite nel periodo del virus. 

Purtroppo le risposte del nostro governo non sono state soddisfacenti, c’è questo voucher di cui ancora si è capito poco (quello che abbiamo capito è che verranno riscossi nel futuro remoto) e la cassa integrazione che ci ha permesso almeno di sopravvivere, ma la soluzione per rilanciare il turismo non può essere certo quella di lasciare a casa i dipendenti e pagarli senza lavorare! Se questi soldi a fondo perduto fossero stati utilizzati per defiscalizzare le assunzioni e aiutare le aziende nel pagamento dei dipendenti, ci sarebbe stato uno stimolo nel produrre invece che nel non lavorare.

Al turismo servivano misure eccezionali, ma non sono arrivate; non si può riservare lo stesso trattamento ad una industria che dopo il lock down può ripartire a pieno regime con il ricettivo dove ogni giorno perso è perso per sempre e questo vale sopratutto nel periodo di altissima stagione. 

La stagione è compromessa, i costi sono aumentati perché per aprire sono necessari interventi sulla sicurezza ei nostri media, invece che rassicurare la popolazione sulla sicurezza del poter viaggiare, preferiscono fare terrorismo e farci vivere con la costante paura che tutto possa ricominciare da un momento all’altro.

Le stime sono pessime e l’obiettivo 2020 dei maggiori operatori è sopravvivere, probabilmente le strutture sul mare ce la faranno perché sono la prima destinazione che gli italiani prenoteranno, non dico che sia facile, anzi, la politica dei prezzi dovrà essere molto attenta perché viviamo un periodo inedito che non può essere paragonato allo storico, probabilmente si accorcerà la Booking Windows perché riceveremo più prenotazioni sotto data, di conseguenza consiglio di non abbassare troppo i prezzi ed essere più coraggiosi e giocarsela molto sul week end che sarà il periodo di punta per tutta la stagione.

Calcolate anche che quest’anno ci sarà un inevitabile turnover e avremo a che fare con categorie di turisti che generalmente preferiscono altre vacanze che quest’anno non potranno fare, quale occasione migliore per fidelizzarli? La prima cosa che mi viene in mente ad esempio per accontentare il cliente dei Resort stranieri è quella di offrire un pacchetto con almeno pensione completa, sono ospiti abituati all’all-inclusive e probabilmente per la loro vacanza nazionale cercheranno qualcosa di analogo.

Un altro consiglio che mi sento dare è quello di “scordare” le lunghe permanenze, generalmente sono proprio gli stranieri che fanno questi lunghi soggiorni; quest’anno meglio puntare su soggiorni brevi di 2-3 giorni, magari pacchetti scontati infrasettimanali, un mercato simile a quello dei cofanetti e poco sfruttato dalle strutture direttamente.

Mi piacerebbe poter vedere qualche buona notizia all’orizzonte, ma purtroppo non le vedo, secondo me a settembre quando le aziende italiane tireranno le somme, saranno anche peggio delle previsioni e inizierà la vera crisi; spero di sbagliarmi, ma al momento non vedo niente che possa farmi cambiare idea.

Buona estate a tutti e in bocca al lupo. 

 

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