L’accoglienza ai tempi del CoronaVirus

Questi giorni di inizio marzo 2020 ce li ricorderemo per tutta la vita, la nostra sicurezza è stata messa a repentaglio da un nuovo nemico che nel giro di un mese ha già stravolto i nostri programmi e ci ha catapultati in un nuovo mondo.
Le aziende ricettive del nostro paese sono state stravolte da una crisi improvvisa e mentre si aspetta che lo stato intervenga con aiuti per la sopravvivenza si aspetta e si spera che la situazione migliori, ma poi? Credete davvero che passati questi giorni di crisi il turismo riparta come prima? Secondo me, per ipotizzare anche solo di avvicinarci alle produzioni passate dobbiamo attendere almeno che sia diffusa una cura o un vaccino; In caso contrario ci sono 2 ipotesi, si chiude bottega o ci si adegua al nuovo modo di vivere.

Misurare la febbre all’entrata di un locale, un mese fa sarebbe stato folle, oggi potrebbe essere ritenuto eccessivo o fuori luogo, domani potrebbe diventare obbligatorio e in mondo che cambia così velocemente le aziende alberghiere non solo si devono adeguare, ma devono anticipare le esigenze che gli ospiti avranno da oggi in poi perché gli ospiti, torneranno! Già’ questa estate io mi immagino che passate le quarantene, i picchi massimi e le giustificate fobie, il mondo si assesterà e qualche giorno di vacanza i turisti se li faranno, magari si ci si sposterà meno, magari ci saranno meno soldi in giro, possiamo ipotizzare tutto, ma non che a 40 gradi quando magari il virus prolifica anche meno, restino tutti a casa. I clienti torneranno, ma ad una condizione essenziale, in vacanza si devono sentire sicuri, almeno come lo sono a casa propria! Per farlo, le strutture ricettive si devono cominciare ad attrezzare fin da subito con protocolli, attrezzature, personale, formazione e attività che possano rendere la propria struttura sicura, e oltre alle soluzioni ovvie come dispenser di igienizzante e presidio medico (Magari gratuito) ci sono tantissimi a accorgimenti a cui dobbiamo iniziare a pensare fin da adesso per essere pronti al momento giusto come:

– Formazione speciale per avere a che fare con un ospite infetto (anche solo togliersi il camice e la mascherina è un attività difficile e pericolosa), magari possono nascere anche nuove professioni legate al controllo sanitario.
– Presidi per il controllo della temperatura.
– Sistemi di protezione Straordinari per chi deve interagire con gli ospiti es. reception.
– Limitazione dei momenti di aggregazione, servizi come l’animazione dovranno essere rivoluzionati e cambiare il tipo di approccio e il contatto con gli ospiti.

Queste sono solo alcuni piccoli accorgimenti che mi vengono in mente e per trovarne altri possiamo trovare più stimoli nei film post apocalittici che nei libri che sono già stati scritti , tutto cambierà e non mi meraviglierei se già nei prossimi giorni i brand di abbigliamento inizino a produrre mascherine di protezione griffate e alla moda…

Per finire, la tecnologia potrà venirci in aiuto, anzi mi stupisco che non l’abbia già fatto, io credo che per colossi come Google che tracciano i nostri movimenti da anni, sia decisamente facile creare un software che incroci le zone dove il virus è diffuso e le persone che abbiamo incontrato negli ultimi giorni; magari ci toccherà offrigli in cambio concessioni sulla nostra privacy dando sempre più forza e potere a questi colossi… tutte le ipotesi sono aperte, l’importante è studiarle e darsi da fare evitando di stare chiusi in casa a piangersi addosso aspettando che tutto passi.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *